Capire la fotofobia
Capire la fotofobia

Capire la fotofobia

La descrizione qui di seguito esposta del disturbo in esame ha il solo scopo di fornire un quadro meramente informativo per il lettore e non è sufficiente né in alcun modo idoneo a sostituire un’adeguata consultazione medica specialistica. Si consiglia al lettore, quindi, di consultare sempre il proprio medico curante e di sottoporsi a una completa visita medica specialistica, sia per la diagnosi del disturbo, sia per ricevere le più idonee e rilevanti indicazioni terapeutiche a trattare e curare la singola casistica.

La fotofobia è un sintomo d’ipersensibilità oculare caratterizzato da un eccessivo fastidio e da intolleranza dell’occhio alla luce solare e a un’intensa illuminazione artificiale. Si presenta con un senso di avversione all'esposizione luminosa, di disagio e, in alcuni casi, persino di dolore oculare. Si manifesta nei casi in cui un’elevata quantità di luce entra nell'occhio, causando un’eccessiva stimolazione da parte dei fotorecettori retinici, con conseguente generazione dell’impulso elettrico che – attraverso le fibre del nervo ottico – viene trasmesso al cervello (per consultare la scheda informativa sul nervo ottico dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia Onlus clicca qui).

Tipi di luce

La fotofobia provoca sensibilità a una vasta gamma di fonti di luce, e il paziente può essere sensibile a una, diverse o tutte le tipologie. Tra esse, sono incluse:

  • Luce solare
  • Superfici riflettenti, come strade o finestre
  • Riflesso dell’acqua
  • Riflesso della sabbia o della neve
  • Luci artificiali (a fluorescenza o incandescenza)

Sintomi

Questi sono alcuni dei sintomi che si possono avvertire quando si è affetti da fotofobia:

  • Strabismo
  • Istinto di chiudere gli occhi
  • Mal di testa
  • Fastidio generalizzato in prossimità delle luci
  • Dolore oculare in presenza di luce, anche dentro casa
  • Rossore o vista offuscata quando si soffre di sensibilità

Alcuni sintomi possono durare fino a un paio di giorni. Qualora dovessero persistere, il soggetto può richiedere un appuntamento all'optometrista o al medico curante.

Cause della fotofobia

La fotofobia è solitamente causata da patologie sottostanti o problemi che portano alla sensibilità alle fonti di luce. La sensibilità si manifesta in vari gradi, e potrebbe comparire anche senza una causa scatenante o come conseguenza dell’invecchiamento. Il soggetto che ha manifestato episodi di fotofobia dovrebbe sottoporsi a un controllo oculistico, così da stabilire con certezza quali sono le cause che l’hanno scatenata. Tra esse, ci possono essere:

  • Emicrania
  • Irite o uveite (infiammazioni interne all'occhio)
  • Abrasione corneale
  • Ulcera corneale
  • Irritazione da lenti a contatto
  • Glaucoma
  • Congiuntivite
  • Infezioni o malattie oculistiche
  • Ferite all'occhio
  • Meningite, o altri problemi al sistema nervoso centrale
  • Distacco della retina

Come funziona l’occhio: le basi

Ci sono quattro componenti principali che coadiuvano il funzionamento dell’occhio. La cornea e il cristallino sono posizionati nella parte frontale e concentrano la luce che arriva dall'esterno verso la retina. Quest’ultima converte gli impulsi ricevuti in segnali elettrici da inviare al cervello tramite il nervo ottico.

Qualora dovessero verificarsi problemi con uno di questi componenti, l’immissione di luce all'interno dell’occhio potrebbe risultare compromessa, causando sensibilità alla luce.

Come si valuta la fotofobia?

Un esame oftalmologico può determinare la presenza di fotofobia. L’anamnesi e la sintomalogia aiutano abitualmente  i professionisti a raccogliere casistica in cui si sono palesati episodi riconducibili a fotosensibilità

Come si cura la fotofobia?

Il trattamento che verrà prescritto dal medico oculista per contrastare la fotofobia dipenderà soprattutto da eventuali concomitanze con patologie (es.: cataratta o uveite). Se la persona ha occhi sensibili alla luce, l’ottico - optometrista saprà invece consigliare occhiali e lenti specifiche per ridurre il fastidio o il dolore.

Occhiali e lenti

Le lenti fotocromatiche grazie alle caratteristiche e ad attività alle varie condizioni di luce in tutti gli ambienti (interni ed esterni) concorrono ad aiutare a mitigare e ridurre il riverbero luminoso proveniente dalle superfici riflettenti come finestre, acqua, strada, neve e sabbia. Si aggiunge anche in termini di consiglio materiali ottici e lenti antiriflesso in grado di proteggere sistematicamente dai raggi UV e dalla luce Blu-Viola nociva proteggendo l’occhio dai pericolosi raggi nocivi.

Le lenti polarizzate sono soluzioni ideali per impiego ed utilizzo all'aperto e aiutano a migliorare la qualità della visione e proteggere gli occhi dai riverberi, riflessioni generate dalle riflessioni provenienti da molteplici superfici come acqua, sabbia, neve, finestre o parabrezza dell’auto.

Le lenti possono essere colorate con varie tinte. L’intensità e categoria della colorazione limita l’irraggiamento luminoso, proteggendo l’occhio dal fastidio provocato dalla luce eccessiva. Per la fotofobia esistono prodotti dedicati alla foto protezione che in base alle lunghezze d’onda e colorazione rispondono alle necessità della persona interessata da fotofobia L’ottico - optometrista saprà consigliare la lente e colorazione più adatta.

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