Sindrome dell'occhio secco
Sindrome dell'occhio secco
Difetti visivi | 10min

Sindrome dell'occhio secco

La descrizione qui di seguito esposta del disturbo in esame ha il solo scopo di fornire un quadro meramente informativo per il lettore e non è sufficiente né in alcun modo idoneo a sostituire un’adeguata consultazione medica specialistica. Si consiglia al lettore, quindi, di consultare sempre il proprio medico curante e di sottoporsi a una completa visita medica specialistica, sia per la diagnosi del disturbo, sia per ricevere le più idonee e rilevanti indicazioni terapeutiche a trattare e curare la singola casistica.

Per sindrome dell’occhio secco si intende un’alterazione del delicato equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. Infatti, quando si altera la quantità di lacrime oppure peggiora la loro qualità, l’occhio tende a seccarsi. Se viene a ridursi o a mancare la pellicola protettiva (film lacrimale) non risulta più lubrificata la superficie oculare esterna, ovvero la cornea (per consultare la scheda informativa sulla cornea dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia Onlus, clicca qui).

Sintomi

I sintomi della sindrome dell’occhio secco si manifestano, di regola, in entrambi gli occhi. Essi includono bruciore oculare, sensazione di corpo estraneo, alterata lacrimazione, arrossamento oculare e fastidio alla luce (fotofobia - per consultare la scheda informativa sulla fotofobia dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia Onlus, clicca qui), difficoltà di apertura delle palpebre (specialmente al risveglio) e annebbiamento visivo. Il più delle volte questi sintomi si manifestano con disturbi minimi, in persone che si trovano, ad esempio, in ambienti ventosi, fanno uso prolungato di lenti a contatto, frequentano ambienti con aria condizionata/troppo riscaldati oppure assumono alcune categorie di farmaci (psicotropi, antimuscarinici, estrogeni, antistaminici e betabloccanti locali).

I sintomi più gravi possono essere indicazione di complicazioni correlate all'ipolacrimia: è dunque molto importante rivolgersi al medico oculista nel momento in cui si comincia a manifestare uno dei sintomi sopra elencati.

Complicazioni della sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco si manifesta, in genere, con sintomi di media entità. Occasionalmente, però, potrebbero insorgere altre complicanze.

Congiuntivite

La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva (per consultare la scheda informativa sulla congiuntiva dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia Onlus, clicca qui), la membrana trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio (la sclera) e la superficie interna delle palpebre. È una delle malattie oculari più comuni. Può manifestarsi in forma acuta o cronica. Spesso condivide i suoi sintomi con la sindrome dell’occhio secco.

Infiammazione della cornea

Se la sindrome dell’occhio secco si aggrava e non risponde alle cure, può arrivare a danneggiare la superficie della cornea. Questi danni rendono la cornea suscettibile a infezioni e ulcerazioni, condizioni che possono provocare un peggioramento della vista.

Le cause della sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco si manifesta quando il film lacrimale prodotto dall'occhio risulta insufficiente. Questo può succedere perché non ne viene prodotto abbastanza, oppure quello che viene prodotto evapora troppo in fretta. Non è detto che l’occhio secco sia provocato da una sola malattia: a incidere sulla sua insorgenza ci sono infatti diversi fattori.

Come funziona l’occhio: le lacrime

L’occhio è costantemente ricoperto da una struttura liquida definita film lacrimale. Esso lubrifica il bulbo oculare, mantenendolo pulito e protetto da eventuali infezioni. Le lacrime sono composte da acqua, oli, muco, proteine e sale: ognuno di questi elementi è prodotto da diverse ghiandole localizzate nell'occhio.

Se il film lacrimale non è sufficiente, o la sua qualità è compromessa, l’occhio può essere soggetto alla sindrome dell’occhio secco.

Fattori di rischio

La produzione delle lacrime può essere influenzata da:

Sbalzi ormonali

Gli ormoni svolgono un ruolo importante nella produzione di film lacrimale: squilibri e mutamenti nel loro livello possono dunque alterarne la qualità. Il livello degli ormoni può modificarsi per moltissime ragioni, tra cui contraccettivi orali, gravidanza o menopausa.

Invecchiamento

L’invecchiamento provoca una riduzione della produzione di lacrime: le palpebre diventano inoltre meno efficaci nel distribuire il film presente sul bulbo oculare, incrementando il rischio di sindrome dell’occhio secco.

Fattori ambientali

Gli occhi possono seccarsi come conseguenza di un fattore ambientale, come ad esempio clima asciutto, altitudine, vento, aria calda o tempo molto soleggiato.

Attività

Alcune attività che richiedono all'occhio di stare aperto per lunghi periodi di tempo, come la lettura o l’uso del computer, possono aumentare il rischio d’insorgenza dell’occhio secco. Chi svolge queste attività tende infatti a sbattere le palpebre con meno frequenza, riducendo il livello di film lacrimale, il quale non viene sostituito con la dovuta frequenza.

Medicinali

La sindrome dell’occhio secco può essere causata da medicinali come antistaminici, antidepressivi, diuretici o betabloccanti.

Chirurgia laser degli occhi

Alcune procedure di chirurgia oculistica laser possono provocare la sindrome dell’occhio secco, la quale può perdurare per diverse settimane o più prima di scomparire.

Lenti a contatto

Le lenti a contatto possono provocare irritazione all'interno dell’occhio, e questa può portare alla sindrome dell’occhio secco. Utilizzare un tipo diverso di lente o portare gli occhiali può fornire sollievo. L’occhio secco può inoltre essere prevenuto scegliendo un detergente per le lenti o colliri senza conservanti.

Patologie che aumentano il rischio

Il rischio di sviluppare la sindrome dell’occhio secco è più alto se si è affetti da una delle seguenti malattie:

  • Blefarite – L’infiammazione delle palpebre provocata dalla blefarite può bloccare le ghiandole di Meibomio responsabili della produzione della parte lipidica del film lacrimale.
  • Congiuntivite allergica – La congiuntiva si infiamma come conseguenza di una reazione allergica.
  • Sindrome di Sjögren – La patologia provoca secchezza di occhi, bocca e vagina. Questa condizione è spesso associata ad artrite e spossatezza.
  • Artrite reumatoide – Infiammazione che colpisce varie parti del corpo, inclusi occhi, pelle e giunture.
  • Lupus – Il sistema immunitario attacca i tessuti dell’ospite, inclusi i vasi sanguigni.
  • Sclerodermia – Ispessimento della pelle.
  • Paralisi di Bell – Un lato della faccia rimane paralizzato.
  • HIV – Il sistema immunitario subisce un attacco.

Anche traumi pregressi, come per esempio quelli provocati dall'esposizione al sole o bruciature, possono incrementare il rischio di sviluppare l’occhio secco.

Come valutare la sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco può valutata dal medico che ha osservato i sintomi e raccolto informazioni sui precedenti clinici. Verranno inoltre fatte domande sui medicinali attualmente in uso, sullo stile di vita e qualsiasi altro sintomo si sia presentato, anche nel caso in cui esso non abbia nulla a che vedere con i tuoi occhi. Queste manifestazioni potrebbero infatti aiutare il medico a valutare la tua condizione.

Rinvio a un medico specialista

Tra gli esami ulteriori che il medico specializzato in oftalmologia potrà condurre, vi sono:

Fluorangiografia

Il test di fluorangiografia sfrutta un liquido di contrasto arancione/giallo per rendere più visibile il film lacrimale del paziente. Lo specialista applicherà il collirio a base di fluoresceina e ti chiederà di battere le palpebre, più volte, per poi mantenerle aperte il più a lungo possibile. Questo esame permette di misurare il tempo che impiega il liquido ad asciugarsi: se comincia a evaporare in meno di 10 secondi, potrebbe essere indicazione di sindrome dell’occhio secco. Questo liquido può inoltre mettere in evidenza le parti danneggiate della superficie dell’occhio.

Test di Schirmer

Lo studio del film lacrimale può essere effettuato durante una comune visita oculistica, dove può essere valutata sia la quantità di liquido prodotta (test di Schirmer) sia la qualità del film lacrimale (test di rottura del film lacrimale-BUT).

Test al verde di lissamina

Il test al verde di lissamina applica un liquido di contrasto alla superficie dell’occhio mediante l’uso di una striscia di carta imbevuta di soluzione salina. Questo esame evidenzia i possibili danni alla superficie dell’occhio grazie al colore molto particolare del colorante.

Come si cura la sindrome dell’occhio secco?

Per curare casi lievi e moderati di sindrome dell’occhio secco, il medico somministra una terapia a base di lubrificanti per gli occhi. Questi medicinali possono essere sotto forma di pomata, gel, collirio e spesso vengono chiamati con il nome di “lacrime artificiali”. Questi medicamenti forniscono il giusto grado di umidità agli occhi, ma non contengono lo stesso livello di nutrienti che si trova nel film lacrimale naturale. Alcuni colliri sono disponibili come farmaci da banco; altri, invece, richiedono la prescrizione medica.

Lacrime artificiali a base di liposomi

I sostituti lacrimali a base lipidica aiutano a ripristinare la parte grassa del film lacrimale, il quale svolge il compito di trattenere l’umidità e impedirne l’evaporazione. Queste lacrime vengono vendute sotto forma di spray liposomiali, che possono essere acquistati in farmacia presentando la prescrizione medica. Gli spray liposomiali si applicano sui margini delle palpebre chiuse, così che il movimento naturale dell’occhio diffonda il liquido su tutta la superficie del bulbo oculare. Questo crea un film lacrimale che aiuta gli occhi a rimanere idratati e non seccare più.

Colliri senza conservati

I conservanti vengono normalmente utilizzati nei colliri per prevenire la formazione di batteri all’interno del flacone. Se si usa il collirio per più di 6 volte al giorno, è consigliato acquistarne uno senza conservanti aggiunti. I conservanti possono infatti causare danni alle cellule sensibili della superficie dell’occhio, la quale è resa particolarmente vulnerabile dalla sindrome dell’occhio secco.

Pomate oftalmiche

Poiché possono offuscare temporaneamente la vista, le pomate oftalmiche vengono in genere applicate prima di andare a dormire. Questi prodotti aiutano a lubrificare gli occhi e trattengono l’umidità nel corso della notte, impedendo al film lacrimale di evaporare nel caso in cui l’occhio fosse leggermente aperto. La pomata oftalmica non dev'essere somministrata quando si stanno adoperando lenti a contatto. Se porti le lenti, richiedi al tuo medico di base una cura alternativa.

Trattamenti antinfiammatori

La sindrome dell’occhio secco può provocare infiammazione e dolore nella zona degli occhi. In questi casi, il medico prescriverà trattamenti antinfiammatori.

Corticosteroidi in pomata o collirio

I corticosteroidi vengono utilizzati quando la sindrome dell’occhio secco si manifesta in forma grave. Tuttavia, il loro impiego può causare l’insorgenza di cataratta o un innalzamento della pressione intraoculare di 1 paziente su 3. Nel caso in cui si venga sottoposti a questo trattamento, è importante effettuare controlli frequenti presso un oftalmologo.

Tetracicline in forma orale

Potrebbero inoltre essere prescritte, in piccole dosi, tetracicline in forma orale. Un ciclo dura circa 3 mesi, ma può prolungarsi. Tra le tetracicline che potrebbero essere consigliate dal medico, ci sono Doxiciclina (la più comune), Oxitetraciclina e Limeciclina.

Colliri a base di ciclosporina

Il dipartimento oculistico di alcuni ospedali potrebbe prescrivere le ciclosporine, medicinali che curano l’occhio secco ma possono causare soppressione del sistema immunitario.

Collirio con siero autologo

Il collirio con siero autologo viene prodotto utilizzando parti del proprio sangue. Esso richiede un prelievo in condizioni igieniche sterili, rimuovendo le cellule di sangue per trasformare il siero in un collirio. Questo trattamento è disponibile solo attraverso il servizio sanitario nazionale o presso un oftalmologo, e potrebbe richiedere mesi di lavoro poiché necessita di molti controlli ed elevati standard di sicurezza. Il siero autologo (autosiero) viene adoperato raramente e solo nel caso in cui tutti gli altri trattamenti abbiano fallito.

Chirurgia

Quando la sindrome dell’occhio secco di manifesta in forma grave e i trattamenti farmacologici non hanno funzionato, potrebbe essere necessario rivolgersi ad uno dei seguenti metodi chirurgici:

Chirurgia per l’occlusione dei puntini lacrimali

I “punctum plug” sono dei tappi che bloccano le vie lacrimali, favorendo l’accumulo del film lacrimale per aiutare l’occhio a rimanere idratato. Per assicurare la piena riuscita dell’intervento, possono essere impiegati dei “plug” in silicone temporanei prima dell’applicazione di quelli permanenti. I dotti lacrimali possono inoltre venire cauterizzati, in maniera da prevenire in maniera permanente lo scolo delle lacrime.

Autotrapianto delle ghiandole salivari

Questa procedura si effettua esportando alcune ghiandole responsabili della produzione della saliva dal labbro inferiore per innestarle in prossimità dell’occhio, permettendo alla saliva di fungere da sostituto della lacrima. Si tratta di una procedura rarissima a cui si fa ricorso solo quando tutte le altre hanno dato risultati inconcludenti.

Cosa fare in caso di sindrome dell’occhio secco

Esistono diverse misure che si possono adottare per ridurre i sintomi della sindrome dell’occhio secco, o prevenirne l’insorgenza.

Fattori ambientali

Gli occhi possono irritarsi a seguito di un’esposizione a un ambiente polveroso, pieno di fumo o aria calda. Anche cosmetici come eyeliner e make-up possono ostruire le ghiandole presenti sulle palpebre e causare secchezza.

Occhiali specifici

Gli occhiali specifici, come i modelli a camera umida, permettono di mantenere l’umidità all'interno dell’occhio, prevenendo anche il passaggio di eventuali elementi irritanti. Se le tue lenti a contatto hanno provocato la sindrome dell’occhio secco, ti consigliamo di parlarne con l’optometrista.

Computer

Quando utilizzato per lunghi periodi consecutivi, lo schermo del computer causa affaticamento nell'occhio. È dunque importante che i settaggi del computer riducano il carico sulla vista, il più possibile. Il monitor dovrebbe trovarsi appena sotto il livello dell’occhio. È anche opportuno effettuare pause nel corso della giornata.

Umidificatore

L’umidificatore crea umidità nell'ambiente circostante. Possederne uno in casa può aiutare a prevenire la secchezza causata dalla sindrome. Aprire le finestre, sia per brevi lassi di tempo durante l’inverno o più a lungo durante l’estate, aiuta a mantenere in casa un clima umido. Si consiglia inoltre l’installazione di filtri per l’aria per rimuovere la polvere dalla casa e dal posto di lavoro.

Pulizia dell’occhio

È possibile placare i sintomi della sindrome dell’occhio secco mantenendo alti livelli di pulizia dell’occhio, specialmente nel caso in cui la patologia sia la conseguenza di una blefarite.

Impacchi tiepidi

Gli impacchi tiepidi, da poggiare sulle palpebre chiuse, fanno sì che il film lipidico delle lacrime si sciolga, permettendogli di scorrere meglio e distribuirsi su tutta la superficie dell’occhio. Segui queste istruzioni per fare un impacco a casa tua:

  • Fai bollire dell’acqua e lasciala raffreddare finché non diventa tiepida.
  • Immergi un asciugamano pulito nell'acqua e poggialo sugli occhi chiusi per circa 10 minuti.
  • Nel corso dell’applicazione, reimmergi l’asciugamano nell'acqua per mantenere costante la temperatura dell’impacco.

Sul mercato esistono anche delle mascherine per occhi da collocare nel microonde e svolgere una funzione simile a quella degli impacchi tiepidi. Essendo riutilizzabili, è sempre bene igienizzarle prima di ogni impacco.

Massaggio alle palpebre

Il massaggio alle palpebre aiuta a distribuire il film lipidico delle lacrime sulla superficie dell’occhio, prevenendo così l’evaporazione. Effettua un massaggio alle tue palpebre seguendo queste istruzioni:

  • Col polpastrello del mignolo, effettua rotazioni circolari sulla palpebra chiusa.
  • Prendi un bastoncino cotonato e trascinalo con delicatezza lungo la rima dell’occhio, ripetendo il movimento sulla palpebra superiore e poi quella inferiore.

Questo massaggio può provocare, inizialmente, una piccola irritazione che col tempo migliora, fornendo aiuto concreto.

Igiene del margine palpebrale

È possibile utilizzare prodotti per la pulizia delle palpebre per rimuovere efficacemente incrostazioni, sporcizia, accumuli lipidici o altri agenti contaminanti. Per realizzare questa soluzione a casa, fai bollire dell’acqua e lasciala raffreddare leggermente. Aggiungi poi qualche goccia di olio di tea tree, shampoo delicato per bambini o un cucchiaio di bicarbonato di sodio. Le soluzioni per la pulizia delle palpebre sono inoltre disponibili, già pronte, sul mercato. Una volta ottenuta, segui queste istruzioni:

  • Imbevi un batuffolo di cotone pulito nella soluzione e usalo per strofinare delicatamente la palpebra e l’area circostante.
  • Inumidisci un bastoncino cotonato nella soluzione detergente e usalo per pulire i margini palpebrali e le ciglia.
  • Tutte le volte che effettui la pulizia sostituisci batuffoli e bastoncini.

Dieta

Secondo alcuni studi, in generale una dieta ricca di omega-3 può favorire la riduzione dei sintomi della sindrome dell’occhio secco. Gli omega-3 sono presenti nei pesci ricchi di grassi, come sgombro, salmone e aringa. Attenzione al pesce in scatola: il processo di inscatolamento tende infatti a rimuovere gli oli naturali del pesce, compreso l’omega-3.